Puff

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A dodici anni si dovrebbe giocare ancora e non morire!
Un senso di rabbia e di paura mi cresce dentro per questi ragazzi, a volte ancora troppo bambini, che decidono di mettere fine alla propria vita, per colpa di qualcuno, magari anche lui troppo ragazzino, troppo bambino, per rendersi conto di quanto male stia seminando.
Lungi mai da me, giustificare gli atti di bullismo o gli stessi bulli. Ci sono sempre stati ed in una società che conferisce fin troppi modi per communicate a quell 'età, è davvero difficile arginare questo fenomeno.
Ma perché un bambino, consentitemelo aveva solo 12 anni, scrive di voler sparire? Perchè arriva al punto di prendere un laccio e impiccarsi? 
Qualcosa mi sfugge in tutto questo.
A 12 anni il tuo unico pensiero dovrebbe essere come vivere almeglio la vita. I sogni, le prime cotte, le prime uscite. Perchè togliersi la vita?
Troppo spesso ho sentito in questi giorni di ragazzi che scelgono l 'oblio invece della meravigliosa, sorprendente, travolgente ed a volte anche dolorosa esperienza della vita.
Da mamma, se c'è una cosa che ho imparato, è che la famiglia che hai alle spalle è sicuramente importante, ma che i figli, non sono Noi, non reagiscono come noi, non amano come noi, non fanno forse i nostri stessi errori, perchè tentiamo in tutti i modi di evitare che li facciano, ed a volte ci riusciamo ma ne commetteranno altri. Perché sbagliare è necessario ed a volte è necessario anche soffrire, altrimenti non si cresce.
A volte però dalla gramigna nascono fiori meravigliosi,  e un albero bellissimo da' frutti marci.
Ecco perchè ho smesso di giudicare e ho iniziato a provare tanta compassione per chi si scontra ogni giorno, con la realtà di un figlio diverso, magari bullo, che non comprende, che non ascolta.
Il mio abbraccio però, sebbene virtuale va sicuramente alle famiglie vittime di tanto dolore, ai fratelli superstiti, ai tanti amici. Tutti si chiederanno dove hanno sbagliato e si sentiranno in colpa per non aver capito. Tutti penseranno che potevano fare di più e magari è vero, ma probabilmente non avrebbe cambiato le cose. 
Chi è troppo fragile, si sente fuori posto in questo mondo: corrono tutti, nessuno si ferma a pensare, nessuno si preoccupa di chi rimane indietro. Chi è troppo fragile, è spesso un affamato d 'amore, un drogato di gratificazioni, completamente dipendente dagli altri. Come un funambolo fra le stelle, in bilico su di un filo, rischiando ogni attimo di cadere giù.

Io non so, come si possono salvare questi tanti, troppi ragazzi, sempre più' social, ma sempre più soli, insicuri e affamati. 
Da persona sempre tanto affamata, penso che ci dovrebbero essere piùr apporti umani, e dovremmo lasciare che sia la tecnologia ad essere per noi un servizio e non noi, a servizio della tecnologia.
Fermiamoci un istante. Tutti quanti. Troviamo un modo di aiutare questi ragazzi così disperati, che vivono un fallimento come la fine di tutto.
Non sanno ancora che nella vita, dovranno fallire tante e tante volte, cadere tanto, ma non sarà mai finita. Anzi, proprio il contrario. Sarà un nuovo inizio, per alzarsi ancora. Un'opportunità per fare meglio, per riprendere a volare, sempre più in alto.
Insegnanolo loro, smettiamola di desiderare figli perfetti, che poi la perfezione nemmeno esiste e se esistesse scerebbe noiosa da morire!

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