Giustizia per la vita. In memoria dei canuzzi siciliani.



-Mamma?!
-Dimmi amore
-Perché tutti ci scacciano? Perché nessuno ci accarezza e tutti fuggono via?
-Hanno paura piccolo, non sono cattivi
-Ma io ho visto altri, come noi...hanno una casa, mani che accudiscono, amore. Perché noi no?
-Noi siamo randagi, noi siamo liberi. Facciamo quello che vogliamo, non abbiamo padroni
-Mamma, io voglio stare al caldo, voglio quelle mani, voglio essere protetto, non voglio morire...
Sono solo un cucciolo, mangio tutto ciò che trovo, ma anche i miei amici grandi hanno mangiato, non tutti si fidavano dell'uomo, ma avevamo tanta fame.
Ed ora ho male ed ho freddo. La mia mamma si è accasciata a terra vicino a me, mi guarda con gli occhi pieni d'amore, l'unico che ho mai conosciuto.
Vedo un ponte, un arcobaleno, il dolore passa, la paura no. La mia mamma mi dice di correre verso il ponte, la puzza di sporcizia e morte si fa sempre più flebile.
Siamo liberi mamma le dico, un attimo prima che i suoi occhi si chiudano per sempre.
Adesso attraversiamo insieme il ponte.
Chi ci ha ucciso non ha vinto.
L'odio non ha vinto.
L'uomo ci ha ucciso, ma per un solo uomo che odia, tanti altri, si stanno mobilitando per noi, stanno lottando perché non succeda ancora.
Eravamo solo dei cani randagi, ma siamo creature di Dio, frammenti del suo cuore, anime pure. Per noi non esiste un purgatorio o un inferno. Per noi, esiste solo il paradiso.
E ora corri mamma, inseguiamo ed abbaiamo alle colombe è bello vederle alzarsi in volo, rincorriamo le farfalle, anche se ci ritroveremo a muso in giù sull'erba bagnata...infondo sono per sempre un cucciolo!

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