Grazie a chi ascolta il dolore.

È una magnifica giornata di sole, da noi in Sicilia è primavera, i cuccioli si divertono a scorrazzare nei prati, e noi ci godiamo il loro saltellare, l'espressione buffa quando rincorrono una farfalla. Jack per esempio, ha un andare disordinato, quando prende velocità, alza alternatamente le zampe di dietro.  Sembra Charlotte...ed è buffo, fa ridere da morire.
È incredibile come questi esseri così piccoli, possano farsi amare così profondamente. Ed è incredibile l'immenso vuoto che lasciano, quando le nostre vite si separano.
Non riesco a non pensare al povero cucciolo Cecè, ed a tutti gli altri che, in questo periodo hanno vissuto le stesse sofferenze e la stessa sorte purtroppo.
Mi ha fatto molto piacere l'intervento di Michela Brambilla, a cui il dolore della famiglia di Cecè è arrivato e a cui nemmeno lei è rimasta indifferente.
In un momento in cui, la nostra Italia è in piena rivoluzione, per tutto ciò che dovrebbe riformare il ns ordinamento, per i troppi tagli, per lo scarso controllo sul territorio; nonostante tutto ciò che sta accadendo, c'è una rivoluzione più interna che si muove gridando giustizia. È la rivoluzione di chi ogni giorno combatte la cattiveria di alcuni esseri, che mi perdonerete se non definisco umani, salvando ogni giorno cani e gatti da morte certa, da avvelenamento, da abbandono.
Una società in cui per andare in vacanza si abbandona un cane, è una società che non ha più valori, non ha più dignità.
Una società ignorante nella quale, pochi, la minoranza per fortuna, si accaniscono contro esseri indifesi, per il puro piacere sadico di fare male. Questi esseri, hanno bisogno di cure, serie però è non invidio affatto chi vive con loro.
La vita merita rispetto, in tutte le sue forme.
La vita merita attenzione, dedizione ed amore.
In questi giorni, ho conosciuto più da vicino, persone simili a me, che amano come me e che si sono strette intorno ad altri esseri umani, per dargli sostegno economico e morale. Non ci vuole molto, basta poco. Basta un po' d'impegno, un po' d'amore.
Io sono una di loro e vorrei ringraziarli tutti uno per uno, perché se anche con idee diverse, avvolte di vendetta, avvolte di pace, hanno dato a ciascuno di noi, indipendentemente dal nostro pensiero, una grande lezione di vita. Mai arrendersi, mai mollare, lottare sempre, pregare insieme.
L'unione fa la forza.
Non serve essere organizzati.
Per sostenere Cecè e la sua famiglia, in tre giorni, spontaneamente si è mobilitata l'Italia intera. Non c'era più nord e sud. Ma tante persone pronte ad aiutare in qualsiasi modo, pronte a dare conforto.
Che poi ci fossero mille idee e mille proposte diverse, non credo sia stato negativo, anzi, magari anche questo è un aiuto.
Il mio ringraziamento va anche alla mamma umana di Cecè ed a tutte quelle persone che hanno messo a nudo il loro dolore, raccontandocelo, facendoci piangere ed avvolte sorridere fra le lacrime.
Volevo complimentarmi con la donna che ha lottato come una guerriera accanto al suo piccolo amico, per la sua dignità e per la compostezza del suo dolore.
Perché nonostante le lacrime, ha condiviso con noi, i suoi ricordi più belli.
A conferma che anche il dolore può essere vissuto con dignità.
Vi ringrazio tutti, perché siete simili a me, perché insieme a voi, nelle vostre parole, mi sono sentita meno sola, meno triste.
Spero che insieme, potremo fare tanto altro.
Spero che le grida di chi ogni giorno si prodiga per chiedere rispetto e diritti per gli animali, vengano ascoltate.
Spero in un mondo migliore.

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